| Forza dai pedaliamo e respiriamo un po' di cielo. |
mercoledì 23 luglio 2014
I fossili
Ecco alcune immagini dei fossili ritrovati nella cava di Eichstatt.
Ricercercando in internet pare che il nome di queste stelle marine preistoriche sia "saccocoma".
Nulla ho trovato invece a riguardo del brillante che queste saccocoma hanno al loro centro. Nelle saccocoma comuni pare non ci sia, invece queste della cava di Eichstatt al sole brillano!
venerdì 4 luglio 2014
Giorno 9
Questo è proprio l'ultimo giorno, dunque arrivati al termine del viaggio viene l'ora di tornare a casa, e soprattutto, dopo poco, ai ritmi dettati dal lavoro. Silvia ed io temiamo la fine del viaggio, diciamo "ma come, è già finito?", i nostri bimbi invece, oltre ad essere contenti del viaggio sono anche contenti di tornare, soprattutto Marianna, le piace tornare alla sua casa, il suo letto, dai suoi nonni, dai suoi amici, zii etc... L'unica volta che ricordo che le ho viste dispiaciute al ritorno è stato Taizè, che bello Taizè :-).
Questa è stato proprio un bella "vacanza", siamo stati bene insieme, c'era da impegnarsi e ci siamo impegnati, spesso abbiamo riso di gusto, in diverse occasioni ho pensato "ecco questo è uno dei momenti più felici della mia vita".
Bene, iniziamo la giornata con una bella colazione. Poi una cosa alla volta, senza fretta. Io mi dedico a caricare la macchina, valigie, borsoni, e soprattutto bici ed accessori. Silvia sistema il carro, i bagagli e vigila sui bimbi. Mari Fra e Luca giocano. Trovano anche un'auto a pedali biposto dove Marianna un innegabile talento alla guida. Quando e tutto è sistemato usciamo diretti all'alimentari del paese, loro ci vengono in "auto".
Il negozietto è piccolo, molto semplice, da paese, con le poche cose che servono, la signora alla cassa è simpatica, non parla inglese ma ci dice che anche lei ha tre bimbi, due femmine e un maschio. O almeno questo è quello che pensiamo di aver capito.
Tornati al Ferienhof Stark siamo infine pronti per partire, in macchina, per le avventure di oggi. La meta è Riedenburg, da cui siamo passati due giorni fa ed in particolare due esperienze: Falkenof e Altmuehlbob.
Falkenof è un castello giusto sopra Riedenburg che ospita una certo numero di rapaci e soprattutto dove due volte al giorno degli spettacoli dimostrativi. Sono io che guardo sul volantino di Falkenof gli orari degli spettacoli. Ce n'è uno al mattino e uno al pomeriggio. Quello del mattino è troppo presto, quello del pomeriggio leggo ore 17.00, ottimo puntiamo a quello.
Altmuehlbob è una pista di bob su rotaia, lunga circa 1Km, installata su un versante scosceso. Non abbiamo mai provato nulla del genere, oggi si inizia da li.
Arrivati alla pista ci informiamo su come funziona e sui prezzi. Le slitte sono biposto, per poter scendere da soli occorre avere almeno 8 anni, se hai 8 anni sei autorizzato ad accompagnare qualcuno più piccolo di te, anche Luca può scendere. Prendiamo un blocchetto di 10 discese. La prima discesa: Mari da solo, io e Luca, Silvia e Francesca. La discesa è divertente, anche se, vola via in un attimo, soprattutto se eviti di frenare. Seconda discesa: Marianna e Francesca, Silvia e Luca, Davide. Marianna comanda i freni e Franci si tiene, scendono a tutta birra, si divertono. Terza discesa: Marianna e Francesca, Davide. Silvia e Luca stanno a terra per finiti biglietti e perchè in fondo basta cosi. Concluse le nostre discese ci fermiamo all'attrezzato parchetto giochi con area sabbia annesso alla struttura, intanto arriva ora di pranzo e facciamo pic-nic.
Poco distante al di là della strada c'è il parcheggio che porta ad un piccolo laghetto, ci spostiamo li. C'è diversa gente che fa il bagno e prende il sole, ci uniamo a loro. O meglio, Luca si addormenta, io vado a recuperare i cosutumi e poi gli faccio compagnia, Silvia Mari e Fra fanno il bagno. Erano già uscite dall'acqua quando Silvia torna dicendomi "ho perso 10 anni di vita, mi tremano ancora le gambe". Io vedo che siamo tutti li, anche Mari e Fra, quindi ascolto tranquillo. La dinamica più o meno è stata questa: Silvia e Francesca sul pontile con l'asciugamano, ad un certo punto Franci si alza per stendere meglio l'asciugamano, ed è un attimo Silvia non fa a tempo a dirle che è troppo vicino al bordo e Francesca cade in acqua. Non si fa assolutamente nulla, giusto un gran spavento, dopo tutto c'erano anche delle rocce non troppo lontane. Dei brividi ci scorrono per la schiena a pensare quanto poco ci vuole a volte, e non perchè ci distraiamo, ma perchè alla fine semplicemente a volte può capitare. Ringraziamo che alla fine non è accaduto nulla e ci concentriamo che sia tutti insieme e che ci aspetta ancora il resto della giornata.
Consulto l'orologio e c'è tempo anche per fare merenda poi ci sistemiamo e torniamo alla macchina per raggiungere il castello di Falkenhof. Arrivati al parcheggio posto poco sotto al castello vediamo andar via una famiglia con bimbi, e già mi si insinua il dubbio. Raggiunto l'ingresso c'è la conferma, lo spettacolo era alle 15.00 non alle 17.00. Io avevo letto mal sul volantino, o non so, ho letto 15 e la mia mente ha tradotto cinque, chi può saperlo. Sono le 15.50: di sicuro abbiamo perso lo spettacolo, la delusione di Mari e Fra è molta, ma anche io ci rimango male, oltretutto è stato un mio sbaglio. Entriamo ugualmente nel castello, possiamo ugualmente vedere il rapaci ognuno sul suo trespolo, ma certo non in volo. Visitiamo anche alcune stanze dove si trovano una collezione di animali imbalsamati. Doveva essere l'evento conclusione della vacanza e l'abbiamo mancato, ma forza, dobbiamo solo essere contenti di quanto vissuto in questi giorni ed anche oggi, prendersela solo perchè manca la ciliegina sulla torta, perchè qualcosa non va come avremmo desiderato non è giusto. E' il discorso che dobbiamo fare a Mari e Fra, per far terminare le lamentazioni. Facendoci aiutare anche da una promessa: i falchi li vedremo un'altra volta, quando torniamo a casa organizziamo una giornata al bioparco ZOOM di Torino.
C'è un'ultima cosa che ci resta da fare prima tornare a casa: i Brezel! Ritorniamo dal panettiere di Riedemburg dove eravamo stati due giorni fa: cono gelato per Fra, due fette di torta per Mari e Luca e Brezel per tutti.
Bene, sono praticamente le 18.00 è ora di metterci sulla strada del ritorno.
Verso le 19.00 ci fermiamo per la cena. Sul navigatore individuo un paesello(Worthsee) su un piccolo lago molto vicino all'autostrada, usciamo e cerchiamo un posticino. Non immediatamente ma lo troviamo: Raabe am See, un posto semplice sulla riva del lago, da cui partono lunghe passerelle di legno sull'acqua. Abbiamo mangiato all'aperto un po' guardando il lago e i colori del tramonto e un pò la partita: Germania-Francia. Sul tavolo: succo di mela Bio, molto buono, una Radler, niente Birra. Piatti a sorpresa, sono arrivati dei filetti di pesce praticamente crudi, affumicati forse, con salsa maionese e fettine di mela. Dopo tutto non male.
Bene la Germania ha vinto, auguri per il proseguimento del mondiale. Noi salutiamo e torniamo a casa.
Questa è stato proprio un bella "vacanza", siamo stati bene insieme, c'era da impegnarsi e ci siamo impegnati, spesso abbiamo riso di gusto, in diverse occasioni ho pensato "ecco questo è uno dei momenti più felici della mia vita".
Bene, iniziamo la giornata con una bella colazione. Poi una cosa alla volta, senza fretta. Io mi dedico a caricare la macchina, valigie, borsoni, e soprattutto bici ed accessori. Silvia sistema il carro, i bagagli e vigila sui bimbi. Mari Fra e Luca giocano. Trovano anche un'auto a pedali biposto dove Marianna un innegabile talento alla guida. Quando e tutto è sistemato usciamo diretti all'alimentari del paese, loro ci vengono in "auto".
Il negozietto è piccolo, molto semplice, da paese, con le poche cose che servono, la signora alla cassa è simpatica, non parla inglese ma ci dice che anche lei ha tre bimbi, due femmine e un maschio. O almeno questo è quello che pensiamo di aver capito.
Tornati al Ferienhof Stark siamo infine pronti per partire, in macchina, per le avventure di oggi. La meta è Riedenburg, da cui siamo passati due giorni fa ed in particolare due esperienze: Falkenof e Altmuehlbob.
Falkenof è un castello giusto sopra Riedenburg che ospita una certo numero di rapaci e soprattutto dove due volte al giorno degli spettacoli dimostrativi. Sono io che guardo sul volantino di Falkenof gli orari degli spettacoli. Ce n'è uno al mattino e uno al pomeriggio. Quello del mattino è troppo presto, quello del pomeriggio leggo ore 17.00, ottimo puntiamo a quello.
Altmuehlbob è una pista di bob su rotaia, lunga circa 1Km, installata su un versante scosceso. Non abbiamo mai provato nulla del genere, oggi si inizia da li.
Arrivati alla pista ci informiamo su come funziona e sui prezzi. Le slitte sono biposto, per poter scendere da soli occorre avere almeno 8 anni, se hai 8 anni sei autorizzato ad accompagnare qualcuno più piccolo di te, anche Luca può scendere. Prendiamo un blocchetto di 10 discese. La prima discesa: Mari da solo, io e Luca, Silvia e Francesca. La discesa è divertente, anche se, vola via in un attimo, soprattutto se eviti di frenare. Seconda discesa: Marianna e Francesca, Silvia e Luca, Davide. Marianna comanda i freni e Franci si tiene, scendono a tutta birra, si divertono. Terza discesa: Marianna e Francesca, Davide. Silvia e Luca stanno a terra per finiti biglietti e perchè in fondo basta cosi. Concluse le nostre discese ci fermiamo all'attrezzato parchetto giochi con area sabbia annesso alla struttura, intanto arriva ora di pranzo e facciamo pic-nic.
Poco distante al di là della strada c'è il parcheggio che porta ad un piccolo laghetto, ci spostiamo li. C'è diversa gente che fa il bagno e prende il sole, ci uniamo a loro. O meglio, Luca si addormenta, io vado a recuperare i cosutumi e poi gli faccio compagnia, Silvia Mari e Fra fanno il bagno. Erano già uscite dall'acqua quando Silvia torna dicendomi "ho perso 10 anni di vita, mi tremano ancora le gambe". Io vedo che siamo tutti li, anche Mari e Fra, quindi ascolto tranquillo. La dinamica più o meno è stata questa: Silvia e Francesca sul pontile con l'asciugamano, ad un certo punto Franci si alza per stendere meglio l'asciugamano, ed è un attimo Silvia non fa a tempo a dirle che è troppo vicino al bordo e Francesca cade in acqua. Non si fa assolutamente nulla, giusto un gran spavento, dopo tutto c'erano anche delle rocce non troppo lontane. Dei brividi ci scorrono per la schiena a pensare quanto poco ci vuole a volte, e non perchè ci distraiamo, ma perchè alla fine semplicemente a volte può capitare. Ringraziamo che alla fine non è accaduto nulla e ci concentriamo che sia tutti insieme e che ci aspetta ancora il resto della giornata.
Consulto l'orologio e c'è tempo anche per fare merenda poi ci sistemiamo e torniamo alla macchina per raggiungere il castello di Falkenhof. Arrivati al parcheggio posto poco sotto al castello vediamo andar via una famiglia con bimbi, e già mi si insinua il dubbio. Raggiunto l'ingresso c'è la conferma, lo spettacolo era alle 15.00 non alle 17.00. Io avevo letto mal sul volantino, o non so, ho letto 15 e la mia mente ha tradotto cinque, chi può saperlo. Sono le 15.50: di sicuro abbiamo perso lo spettacolo, la delusione di Mari e Fra è molta, ma anche io ci rimango male, oltretutto è stato un mio sbaglio. Entriamo ugualmente nel castello, possiamo ugualmente vedere il rapaci ognuno sul suo trespolo, ma certo non in volo. Visitiamo anche alcune stanze dove si trovano una collezione di animali imbalsamati. Doveva essere l'evento conclusione della vacanza e l'abbiamo mancato, ma forza, dobbiamo solo essere contenti di quanto vissuto in questi giorni ed anche oggi, prendersela solo perchè manca la ciliegina sulla torta, perchè qualcosa non va come avremmo desiderato non è giusto. E' il discorso che dobbiamo fare a Mari e Fra, per far terminare le lamentazioni. Facendoci aiutare anche da una promessa: i falchi li vedremo un'altra volta, quando torniamo a casa organizziamo una giornata al bioparco ZOOM di Torino.
C'è un'ultima cosa che ci resta da fare prima tornare a casa: i Brezel! Ritorniamo dal panettiere di Riedemburg dove eravamo stati due giorni fa: cono gelato per Fra, due fette di torta per Mari e Luca e Brezel per tutti.
Bene, sono praticamente le 18.00 è ora di metterci sulla strada del ritorno.
Verso le 19.00 ci fermiamo per la cena. Sul navigatore individuo un paesello(Worthsee) su un piccolo lago molto vicino all'autostrada, usciamo e cerchiamo un posticino. Non immediatamente ma lo troviamo: Raabe am See, un posto semplice sulla riva del lago, da cui partono lunghe passerelle di legno sull'acqua. Abbiamo mangiato all'aperto un po' guardando il lago e i colori del tramonto e un pò la partita: Germania-Francia. Sul tavolo: succo di mela Bio, molto buono, una Radler, niente Birra. Piatti a sorpresa, sono arrivati dei filetti di pesce praticamente crudi, affumicati forse, con salsa maionese e fettine di mela. Dopo tutto non male.
Bene la Germania ha vinto, auguri per il proseguimento del mondiale. Noi salutiamo e torniamo a casa.
giovedì 3 luglio 2014
Giorno 8
Anche questa mattina niente sveglia. Le previsioni davano sole, ma quel vediamo usciti dal nostro carro è solo un gran nebbione. Tra gli obiettivi di oggi tornare a prendere la macchina e visitare Weltemburg in barca. Ma il come non è per niente chiaro. Andare a prendere la barca significa 4km in direzione Keleim, la stazione ancora non ho guardato dov'è.
Non abbiamo fretta di avere un piano, cominciamo dunque con la solita buona colazione. A colazione conosciamo la mamma di casa (il giorno prima ci avevano accolto padre e figlio). Parla un inglese semplice, ci si capisce bene, inoltre è molto disponibile. Appena capite le nostre esigenze è andata a cercare e stampare gli orari dell'autobus per Kelheim, e del treno per Weissemburg. Mi ha poi indicato dove si trova la stazione ferroviaria, in direzione opposta al centro di Kelheim e a suo dire non molto semplice da raggiungere in bicicletta, se voglio suo marito è disponibile a darmi un passaggio in macchina. Come rifiutare un offerta cosi? Direi che ancora una volta il programma si è fatto da solo. Finisco al volo la colazione e poi vado subito a prendere il treno, se non ci sono intoppi per le 14.00 dovrei essere già di ritorno. Cosi nel pomeriggio avremo il tempo di andare a fare il nostro giretto in barca usando la macchina per arrivare al luogo dell'imbarco.
La signora ci racconta inoltre un simpatico aneddoto sulle nostre valigie, ieri abbiamo seriamente rischiato di rimanere senza. Ieri mattina all'albergo dove le avevamo lasciate è passato per qualche motivo il servizio postale ed erroneamente ha prelevato anche le nostre valigie, quando l'omino dell'agenzia trasporto valigie è passato nel pomeriggio a prendere non le ha dunque trovate. Per fortuna la signora dell'albergo è riuscita a ricostruire cos'era successo e chiamare il servizio postale. L'omino dell'agenzia aveva però il suo giro da rispettare e non poteva aspettare che le nostre valigie tornassero indietro. Cosi infine quando le valigie sono ricomparse la signora dell'albergo ha preso la sua macchina e ce le ha portate sino a qui. Tutto bene quel che finisce bene, e tutto senza nemmeno saperlo.
Ma torniamo al mio viaggio verso il recupero dell'auto. La stazione è un po' desolata, erba incolta tra i binari, non molto curata insomma. Non c'è la biglietteria, solo una cassa self. Che però ha la traduzione in italiano. Mi fa scegliere ora e tipologia del biglietto, quello non trasferibile costa meno, preso: 23euro. Stampato, preso, sopra solo scritte in tedesco, nei dettagli non c'è nè la citta di partenza nè quella di arrivo. C'è però una riga bianca, con sotto scritto "nome e cognome". Intuisco che lo devo siglare con il mio nome e cognome, ne sono praticamente certo. Ma non ho una penna. L'ufficio del capostazione è aperto, provo a vedere se qualcuno parla inglese, nessuno. Mi faccio capire come posso, mi fanno vedere un giornale con la scritta Beerof e mi danno una penna. Firmo e ringrazio. Il treno arriva, un paio di minuti di ritardo.
In due ore e mezzo di viaggio e un cambio arrivo a destinzione: Weissemburg.
La macchina è li dove l'avevo lasciata, solo forse un po' più sporca. Bene si torna, mi staranno aspettando. In un ora e mezza ci sono. Li trovo tutti in costume, il sole picchiava, ed erano riusciti a fare anche una pucciatina in piscina, non un vero bagno data la temperatura piuttosto fresca dell'acqua.
Il tempo di organizzarci, e questa volta in auto, siamo partiti alla volta del molo di Kelheim dove partono le barche per l'abbazzia di Weltemburg. Luca nel suo carrellino ha fatto tutto il viaggio di andata in barca dormendo. Il tratto di Danubio percorso era molto suggestivo, il fiume si faceva strada tra spettacolari rocce di antiche ere geologiche. Attraccati a Weltemburg ci siamo concessi un po' di spiaggia, ebbene sì, la spiaggetta era molto invitante e molte persone si tuffavano nel Danubio per fare il bagno.
Noi non eravamo attrezzati con costumi, ma Mari e Fra in mutande sono comunque entrate in acqua quanto possibile. Prima di riprendere la barca un giretto nel cortile interno, una visita alla chiesa e alla libreria religiosa dove abbiamo acquistato una scatola di sei bottiglie della famosa birra Kloster, dal colore nero.
Sul viaggio di andata erano rimasti due brezel e li avevamo comprati e mangiati noi, sul viaggio di ritorno appena saliti abbiamo notato che al banco bar erano avanzati solo due brezel: presi subito!
Prima di tornare al nostro carro roulotte avevamo una missione: compriamo qualcosa per la cena, in via eccezzionale cuciniamo! Il menù è stato: pasta al pesto con contorno di patate al forno confezionate (giusto per non illudere troppo il palato con sapori nostrani).
Silvia ha dunque cucinato: la pasta era proprio buona.
Buona notte squadra, domani si torna a casa.
Non abbiamo fretta di avere un piano, cominciamo dunque con la solita buona colazione. A colazione conosciamo la mamma di casa (il giorno prima ci avevano accolto padre e figlio). Parla un inglese semplice, ci si capisce bene, inoltre è molto disponibile. Appena capite le nostre esigenze è andata a cercare e stampare gli orari dell'autobus per Kelheim, e del treno per Weissemburg. Mi ha poi indicato dove si trova la stazione ferroviaria, in direzione opposta al centro di Kelheim e a suo dire non molto semplice da raggiungere in bicicletta, se voglio suo marito è disponibile a darmi un passaggio in macchina. Come rifiutare un offerta cosi? Direi che ancora una volta il programma si è fatto da solo. Finisco al volo la colazione e poi vado subito a prendere il treno, se non ci sono intoppi per le 14.00 dovrei essere già di ritorno. Cosi nel pomeriggio avremo il tempo di andare a fare il nostro giretto in barca usando la macchina per arrivare al luogo dell'imbarco.
La signora ci racconta inoltre un simpatico aneddoto sulle nostre valigie, ieri abbiamo seriamente rischiato di rimanere senza. Ieri mattina all'albergo dove le avevamo lasciate è passato per qualche motivo il servizio postale ed erroneamente ha prelevato anche le nostre valigie, quando l'omino dell'agenzia trasporto valigie è passato nel pomeriggio a prendere non le ha dunque trovate. Per fortuna la signora dell'albergo è riuscita a ricostruire cos'era successo e chiamare il servizio postale. L'omino dell'agenzia aveva però il suo giro da rispettare e non poteva aspettare che le nostre valigie tornassero indietro. Cosi infine quando le valigie sono ricomparse la signora dell'albergo ha preso la sua macchina e ce le ha portate sino a qui. Tutto bene quel che finisce bene, e tutto senza nemmeno saperlo.
Ma torniamo al mio viaggio verso il recupero dell'auto. La stazione è un po' desolata, erba incolta tra i binari, non molto curata insomma. Non c'è la biglietteria, solo una cassa self. Che però ha la traduzione in italiano. Mi fa scegliere ora e tipologia del biglietto, quello non trasferibile costa meno, preso: 23euro. Stampato, preso, sopra solo scritte in tedesco, nei dettagli non c'è nè la citta di partenza nè quella di arrivo. C'è però una riga bianca, con sotto scritto "nome e cognome". Intuisco che lo devo siglare con il mio nome e cognome, ne sono praticamente certo. Ma non ho una penna. L'ufficio del capostazione è aperto, provo a vedere se qualcuno parla inglese, nessuno. Mi faccio capire come posso, mi fanno vedere un giornale con la scritta Beerof e mi danno una penna. Firmo e ringrazio. Il treno arriva, un paio di minuti di ritardo.
La macchina è li dove l'avevo lasciata, solo forse un po' più sporca. Bene si torna, mi staranno aspettando. In un ora e mezza ci sono. Li trovo tutti in costume, il sole picchiava, ed erano riusciti a fare anche una pucciatina in piscina, non un vero bagno data la temperatura piuttosto fresca dell'acqua.
Il tempo di organizzarci, e questa volta in auto, siamo partiti alla volta del molo di Kelheim dove partono le barche per l'abbazzia di Weltemburg. Luca nel suo carrellino ha fatto tutto il viaggio di andata in barca dormendo. Il tratto di Danubio percorso era molto suggestivo, il fiume si faceva strada tra spettacolari rocce di antiche ere geologiche. Attraccati a Weltemburg ci siamo concessi un po' di spiaggia, ebbene sì, la spiaggetta era molto invitante e molte persone si tuffavano nel Danubio per fare il bagno.
Noi non eravamo attrezzati con costumi, ma Mari e Fra in mutande sono comunque entrate in acqua quanto possibile. Prima di riprendere la barca un giretto nel cortile interno, una visita alla chiesa e alla libreria religiosa dove abbiamo acquistato una scatola di sei bottiglie della famosa birra Kloster, dal colore nero.
Sul viaggio di andata erano rimasti due brezel e li avevamo comprati e mangiati noi, sul viaggio di ritorno appena saliti abbiamo notato che al banco bar erano avanzati solo due brezel: presi subito!
Prima di tornare al nostro carro roulotte avevamo una missione: compriamo qualcosa per la cena, in via eccezzionale cuciniamo! Il menù è stato: pasta al pesto con contorno di patate al forno confezionate (giusto per non illudere troppo il palato con sapori nostrani).
Silvia ha dunque cucinato: la pasta era proprio buona.
Buona notte squadra, domani si torna a casa.
mercoledì 2 luglio 2014
Giorno 7
Oggi le previsioni danno nuvoloso ma niente pioggia, bene, oggi potrebbe essere la tappa più lunga oltre che essere l'ultima. Partiamo con una abbondante dormita, quando ci alziamo dal letto sono già le 8.45. Non abbiamo mai usato una sveglia in questo viaggio e mai fatto programmi con orari da rispettare, sempre all'ascolto di quel che succede e delle possibilità che incontriamo. Credo sia stato un buon allenamento per tutti e soprattutto per Marianna che ha l'abitudine di voler aver sempre chiaro il programma delle cose da fare. A colazione ci portano anche della carta stagnola dicendoci di fare dei panini per i bambini... Silvia questa mattina ha così anche l'autorizzazione ufficiale.
Tra colazione e preparazione bici e valigie arrivano le 11, si parte! Tempo di uscire dalla città e subito una bella salita, forza, forza,...le soste oggi mi sembrano più numerose del solito, in salita ovviamente si scende, poi c'è la felpa da mettere, il ciuccio che cade, un sorso d'acqua dalla borraccia, la felpa da togliere, la spiga di grano da dare al Luca... Il percorso di oggi è differente da quello degli altri giorni, il piccolo fiume altmuhl che stavamo seguendo si è gettato nel main donau canal un grosso canale per la navigazione. Anche i campi di grano ci hanno abbandonato la valle si è fatta più stretta, e la ciclabile anche se quasi sembre ben separata dalla strada ne segue più o meno il percorso, insomma spesso si sente il rumore delle macchine che passano non molto distanti.
Dall'altra parte del canale sembra esserci un'altra ciclabile, ma le frecce verdi ci dicono di stare sul lato sinistro e noi seguiamo il suggerimento, su questo lato la pista è sicuramente più battuta e piana. É da poco passato mezzogiorno e già viene fame, incontriamo un accampamento preistorico ricostruito ( un po' trasandato a dir la verità) e ci fermiamo dunque per un antipasto. Alla ripartenza Franci decide che non ha più voglia di pedalare da sola, vada per il tubo, con il tubo potrebbe fare anche 100km al giorno.... Altre soste: la famiglia di cigni, il ciuccio che cade, poi pensiamo che forse il ciuccio è meglio legarlo al cordino della felpa. Attraversiamo una diga di quelle che servono a far passare le barche da un canale alto ad uno più basso, prometto a Francesca che sera le avrei spiegato con un disegno come fanno a sollevare le barche.
Tra colazione e preparazione bici e valigie arrivano le 11, si parte! Tempo di uscire dalla città e subito una bella salita, forza, forza,...le soste oggi mi sembrano più numerose del solito, in salita ovviamente si scende, poi c'è la felpa da mettere, il ciuccio che cade, un sorso d'acqua dalla borraccia, la felpa da togliere, la spiga di grano da dare al Luca... Il percorso di oggi è differente da quello degli altri giorni, il piccolo fiume altmuhl che stavamo seguendo si è gettato nel main donau canal un grosso canale per la navigazione. Anche i campi di grano ci hanno abbandonato la valle si è fatta più stretta, e la ciclabile anche se quasi sembre ben separata dalla strada ne segue più o meno il percorso, insomma spesso si sente il rumore delle macchine che passano non molto distanti.
Giungiamo a Riedemburg sosta pranzo. Lasciamo le bici sulla ciclabile accanto al canale e saliamo in paese. Entriamo nel ufficio informazioni turistiche dove i bimbi si perdono subito nel baule dei giochi. Non ci sono market in paese, solo bar, panifici etc, chiediamo anche informazioni sul castello di Prunn che avremmo incontrato da li a poco, per raggiungerlo c'è una salita impegnativa di almeno un'ora a piedi. Per pranzo alla fine la scelta cade su un panificio/pasticceria. Una fetta di torta alle fragole per Mari, una alle fragole e mirtilli per Franci, una a lamponi e frutti di bosco per Luca e Silvia, 4 brezel.
Ora abbia gli zuccheri necessari per ripartire, avremmo anche la possibilità di prendere il battello ed arrivare direttamente a Kelheim, ma abbiamo tempo decidiamo di continuare a pedalare. Facciamo circa 500mt e subito è sosta parchetto giochi. Sono tutti e tre molto appassionati di scivoli, altalene, castelli su cui arrampicarsi... Ad un certo punto Silvia mi riporta il mio cellulare, una delle mamme lì al parchetto lo ha trovato per terra e ce lo ha riportato. Mi deve essere caduto mentre mi dondolavo sul cestino con il Luca. Mi è andata bene.
Ripartiamo e dopo poco Luca si addormenta, passiamo sotto al castello di Prunn e senza esitazione proseguiamo, la salita ora no. Arriviamo ad Essing è l'ultima fermata del battello che porta a Keleim, vediamo però che il cartello verde dice che mancano solo 7 km, non ci pensiamo più di tanto e proseguiamo.
Passiamo sotto un caratteristico ponte pedonale che attraversa il canale, a Marianna scappa la cacca, così facciamo sosta. Io Luca e Francesca attraversiamo il ponte a piedi, poi anche Silvia e Marianna ci raggiungono. Franci si lancia in scatti di corsa sul ponte, il piede le si incastra tra le assi e fa un bel volo, ecco la sbucciata quotidiana, un motivo in più per rimanere attaccati al tubo.
Passiamo sotto un caratteristico ponte pedonale che attraversa il canale, a Marianna scappa la cacca, così facciamo sosta. Io Luca e Francesca attraversiamo il ponte a piedi, poi anche Silvia e Marianna ci raggiungono. Franci si lancia in scatti di corsa sul ponte, il piede le si incastra tra le assi e fa un bel volo, ecco la sbucciata quotidiana, un motivo in più per rimanere attaccati al tubo.
Finalmente arriviamo a Kelheim. Accendo il navigatore e guardo quanto manca all'albergo: 4,5km, si trova dall'altra parte della città. Forza oggi facciamo il record della tappa più lunga.
Il percorso ci fa passare un paio di volte da una parte all'altra del canale poi abbiamo la sensazione di uscire dall'abitato e inoltrarci verso una zona industriale con imponenti ciminiere, ma il navigatore ci rassicura, è la strada giusta. La strada sembra non finire mai, dopo un rettilineo c'è un altro rettilineo, io baro un po' al rispondere al quanto manca, 2km, 1km... Ma Marianna regge bene sa che in un modo o nell'altro non manca molto e continua a pedalare. Anche Luca è molto bravo, sul seggiolino dietro la sua mamma. E cosa dire di Silvia che con carrellino e seggiolino ha la bici più pesante di tutti?
Incontriamo a bordo strada un gregge di pecore e accanto un cartello "stark ferienhoffer 500mt" questa volta ci siamo davvero. Un'ultima ripida discesa sulla sinistra e vediamo la nostra meta in fondo alla via. Ce l'abbiamo fatta! Ed oggi sono stati 41km, è record! Ci regaliamo un bel "batti un cinque", "bravi tutti!". All'ingresso ad accoglierci una barca dei pirati di importanti dimensioni. Non facciamo tempo a scendere dalle biciclette che Mari Fra e Luca sono già a giocare sulla barca a piedi nudi sulla sabbia. Probabilmente i più stanchi siamo noi, io di sicuro. Escono i proprietari ad accoglierci, ci mostrano il nostro carro roulotte, le nostre valigie, gli altri spazi della fattoria. Che bello essere arrivati, abbiamo raggiunto la meta.
Per l'ultima volta assolgo il mio compito di fine giornata: parcheggio le bici, le controllo, scarico e sistemo il carrellino. Il ricovero bici è spazioso ed accessibile con una rampa, niente spazi angusti, rampe di scale etc, come spesso nei primi alberghi è capitato.
L'alloggio per la notte è molto caratteristico, un carro in legno autocostruito, coibentato e arredato finemente. All'interno ci hanno sistemato lo spazio con un un enorme materasso circa 2x4 metri, più un secondo materasso su un soppalco 2x1. Il carro non è grande ma sta notte si dorme larghi. Nello spazio rimanete un angolo cucina e addirittura una stufetta a legna (che credo proprio non accenderemo).
Oltre allo spazio giochi "nave dei pirati", ci sono molte altre attrazioni per bambini: animali (asino, pony, caprette, conigli), piccola piscina all'aperto, un salta salta, una ricca selezione di trattori giocattolo (per la gioia di Luca) e macchine a pedali. Insomma ne è valsa la pena far qualche chilometro in più ed arrivare fin qui.
Quello che manca è il servizio ristorante, quindi per mangiare facciamo quattro passi e a poca distanza raggiungiamo quello che sembra l'unico locale del piccolo borgo.
Il proprietario baffuto e simpatico non parla inglese, ma si fa capire parlando in tedesco con convinzione. Ordiniamo al solito al buio, ma su consiglio dell'oste prendiamo solo tre piatti di cui una snizel e due a sorpresa. I due piatti a sorpresa si rivelano un abbondante brasato e un enorme stinco. C'è da mangiare per un reggimento, ci impegnamo per quanto possibile, ma non siamo riusciti infine a non avanzare un po' di stinco. Quando è troppo è troppo.
Quando torneremo a casa per una settimana al meno solo pasta, promesso.
Tornati al nostro alloggio ci facciamo io e Marianna entriamo quasi subito nel carro, Franci Luca e Silvia stanno fino all'ultimo a giocare sulla barca. Io sono proprio cotto ed anche con qualche linea di febbre, Silvia invece regge bene e con i bimbi pensa a tutto lei, infine ci addormentiamo stanchissimi.
Per l'ultima volta assolgo il mio compito di fine giornata: parcheggio le bici, le controllo, scarico e sistemo il carrellino. Il ricovero bici è spazioso ed accessibile con una rampa, niente spazi angusti, rampe di scale etc, come spesso nei primi alberghi è capitato.
L'alloggio per la notte è molto caratteristico, un carro in legno autocostruito, coibentato e arredato finemente. All'interno ci hanno sistemato lo spazio con un un enorme materasso circa 2x4 metri, più un secondo materasso su un soppalco 2x1. Il carro non è grande ma sta notte si dorme larghi. Nello spazio rimanete un angolo cucina e addirittura una stufetta a legna (che credo proprio non accenderemo).
Oltre allo spazio giochi "nave dei pirati", ci sono molte altre attrazioni per bambini: animali (asino, pony, caprette, conigli), piccola piscina all'aperto, un salta salta, una ricca selezione di trattori giocattolo (per la gioia di Luca) e macchine a pedali. Insomma ne è valsa la pena far qualche chilometro in più ed arrivare fin qui.
Quello che manca è il servizio ristorante, quindi per mangiare facciamo quattro passi e a poca distanza raggiungiamo quello che sembra l'unico locale del piccolo borgo.
Il proprietario baffuto e simpatico non parla inglese, ma si fa capire parlando in tedesco con convinzione. Ordiniamo al solito al buio, ma su consiglio dell'oste prendiamo solo tre piatti di cui una snizel e due a sorpresa. I due piatti a sorpresa si rivelano un abbondante brasato e un enorme stinco. C'è da mangiare per un reggimento, ci impegnamo per quanto possibile, ma non siamo riusciti infine a non avanzare un po' di stinco. Quando è troppo è troppo.
Quando torneremo a casa per una settimana al meno solo pasta, promesso.
Tornati al nostro alloggio ci facciamo io e Marianna entriamo quasi subito nel carro, Franci Luca e Silvia stanno fino all'ultimo a giocare sulla barca. Io sono proprio cotto ed anche con qualche linea di febbre, Silvia invece regge bene e con i bimbi pensa a tutto lei, infine ci addormentiamo stanchissimi.
martedì 1 luglio 2014
Giorno 6
La notte tirolese è passata con profonde dormite, Luca al solito per le sette dà la sveglia. Io e Silvia ci alziamo e inizia a sistemare. Arrivano le 8.00 e Francesca fa un po' più farica del solito ad alzarsi al infine c'è la facciamo. Colazione dunque: uovo, kiwi, nutella, i soliti affettati e formaggio.... Chiedo all'albergatore informazioni sul castello: non si può visitare, è di un privato un uomo d'affari di Brema. Attaccato però c'è un piccolo museo sul limes romano. Me lo racconta però con poca enfasi, quanto basta per convincerci che non ne vale la pena.
Prima di partire entriamo comunque nel vicino ufficio informazioni, in realtà e il municipio e all'ingresso sentendoci parlare ci saluta in italiano una ragazza africana. Chiacchieriamo un po', ha vissuto a Parma, da un anno vive qui in Germania, ha una bimba piccola di pochi mesi per questo non lavora ora ma conta che presto troverà qualcosa, qui in Germania è più semplice che in Italia, anche se l'italiano come lingua è molto difficile di questo tedesco! Marianna mi chiede se la conosciamo... La salutiamo e torniamo alle nostre bici, si parte!
Prima di partire entriamo comunque nel vicino ufficio informazioni, in realtà e il municipio e all'ingresso sentendoci parlare ci saluta in italiano una ragazza africana. Chiacchieriamo un po', ha vissuto a Parma, da un anno vive qui in Germania, ha una bimba piccola di pochi mesi per questo non lavora ora ma conta che presto troverà qualcosa, qui in Germania è più semplice che in Italia, anche se l'italiano come lingua è molto difficile di questo tedesco! Marianna mi chiede se la conosciamo... La salutiamo e torniamo alle nostre bici, si parte!
Tempo nemmeno 500metri che vediamo un noleggio canoe, io è Franci è un paio di giorni che diciamo ci piacerebbe... Vado dunque a raccogliere informazioni. Trovo un ragazzo ma non parla inglese, mi spiega a gesti e mi dà un volantino e un numero di telefono, il mio capo parla inglese. Ok, ad ogni modo capisco il fiume si percorre in una sola direzione, che ovviamente è quella della corrente. Si sale sulla canoa e dopo un po' qualcuno di ti viene a riprendere con un furgoncino nel punto prestabilito. Il tour più breve dura in tutto 3 ore. Racconto il tutto a Silvia ma in breve concordiamo che non è una cosa alla nostra portata, tenete Luca per quasi due ore su una canoa non ci sembra possibile. Francesca rimane un po' contrariata ma le spieghiamo che non sempre tutto quello che ci piacerebbe fare si può fare. Insiste un poco ma poi capisce. Anche io rimango un po' dispiaciuto, ma con un po' di senso della realtà anche io capisco. Proseguiamo dunque. La giornata è bella, le previsioni davano sole, in realtà qualche nuvola c'è ma non sufficiente per minacciare pioggia.
Anche oggi i paesaggi sono molto belli, campi, rocce e paeselli. Al primo paesello facciamo sosta supermarket. Gelati per la Franci, patatine, banane ed brezel, i primi che mangiamo, Luca intanto dorme. La strada continua piuttosto pianeggiante anche se qualche piccola salitella qua è là non manca, e ci rallenta un po' il ritmo, non che questo sia un problema.
Arriviamo ad un grazioso laghetto con un invitante prato attrezzato a contorno, ci fermiamo a mangiare. Si rivela una sosta piuttosto lunga e piacevole. Diamo da mangiare alle paperelle, mangiamo quel che abbiamo, ci sdraiamo sul prato, giochiamo nel campetto giochi, sul tronco su e giu, sul disco gira gira... Non abbiamo impegni ci possiamo prendere tutto il tempo che vogliamo.
Luca non avrebbe più voluto ripartire ma infine ci rimettiamo in sella. Tempo di superare il laghetto ed incontriamo un nuovo attraente campetto gioco, ci fermiamo di nuovo. Questa volta solo una piccola sosta. Tempo altri 500mt e incontriamo un nuovo campo gioco, eh no questa volta tiriamo diritto :-)
Luca non avrebbe più voluto ripartire ma infine ci rimettiamo in sella. Tempo di superare il laghetto ed incontriamo un nuovo attraente campetto gioco, ci fermiamo di nuovo. Questa volta solo una piccola sosta. Tempo altri 500mt e incontriamo un nuovo campo gioco, eh no questa volta tiriamo diritto :-)
Pedalando tra i campi faccio ampie considerazioni su quanto siano belli questi posti... Marianna è d'accordo ma nello stesso tempo mi ricorda quanto anche da noi sia bello. Poi ci pensa un po' e mi dice "certo che tu papà non guardi molto in giro, sei sempre al lavoro davanti al computer, beh tranne al sabato e alla domenica, e in vacanza... E quando vai a Bari..."
"Mi piace chiacchierare" dice Marianna "c'è sempre qualcosa da dire" e più parla, più pedala.
Francesca invece quando parte a pedalare è di poche parole fa girare le sue gambette e via che supera tutti.
La metà di oggi è Ditfurt, paesello simpatico e non molto grande, ad accoglierci all'albergo troviamo un cordiale signore baffuto in tipico vestito bavarese, ci indica il garage dove portare le biciclette, ci mostra dove sono le nostre valigie e la nostra camera. Nel garage ci sono anche delle gabbie con un coniglietto e dei criceti, Mari Fra e Luca sono subito li. Sono solo le cinque, così ci sistemiamo e usciamo a fare quattro passi, nell'arrivare all'albergo avevamo notato un altro percorso per i piedi.
Come non provarlo? A piedi nudi su tronchi, pigne, sassi, muschio, sabbia, acqua gelida... Dopo un primo giro tutti insieme Mari e Fra ripartono a ciclo continuo. Ad un certo punto si aggiunge una bimba più o meno della loro età che abita lì vicino, che abita li vicino lo deduciamo dal fatto che arriva a piedi scalzi. Si mettono a giocare insieme, provano anche a capirsi ognuna parlando nella propria lingua, quanto basta per intendersi e divertirsi. E' un quartiere molto tranquillo se una bimba di 8 anni esce da sola scalza per raggiungere delle bimbe viste dalla finestra di casa.
Come non provarlo? A piedi nudi su tronchi, pigne, sassi, muschio, sabbia, acqua gelida... Dopo un primo giro tutti insieme Mari e Fra ripartono a ciclo continuo. Ad un certo punto si aggiunge una bimba più o meno della loro età che abita lì vicino, che abita li vicino lo deduciamo dal fatto che arriva a piedi scalzi. Si mettono a giocare insieme, provano anche a capirsi ognuna parlando nella propria lingua, quanto basta per intendersi e divertirsi. E' un quartiere molto tranquillo se una bimba di 8 anni esce da sola scalza per raggiungere delle bimbe viste dalla finestra di casa.
Torniamo all'albergo, è giunta ora di cena... Solita birra, e questa volta per le bimbe succo di mela. Poi solita carne e soliti spatzle... Quando torniamo a casa per un mese niente carne e niente birra...
Nel dopo cena usciamo a passeggiare per il centro, piccolo e tranquillo, mari e fra si mettono a giocare a ce l'hai... Franci cade e si sbuccia un dito e il gomito. Nulla di grave, è ora di andare a letto.
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