Non abbiamo fretta di avere un piano, cominciamo dunque con la solita buona colazione. A colazione conosciamo la mamma di casa (il giorno prima ci avevano accolto padre e figlio). Parla un inglese semplice, ci si capisce bene, inoltre è molto disponibile. Appena capite le nostre esigenze è andata a cercare e stampare gli orari dell'autobus per Kelheim, e del treno per Weissemburg. Mi ha poi indicato dove si trova la stazione ferroviaria, in direzione opposta al centro di Kelheim e a suo dire non molto semplice da raggiungere in bicicletta, se voglio suo marito è disponibile a darmi un passaggio in macchina. Come rifiutare un offerta cosi? Direi che ancora una volta il programma si è fatto da solo. Finisco al volo la colazione e poi vado subito a prendere il treno, se non ci sono intoppi per le 14.00 dovrei essere già di ritorno. Cosi nel pomeriggio avremo il tempo di andare a fare il nostro giretto in barca usando la macchina per arrivare al luogo dell'imbarco.
La signora ci racconta inoltre un simpatico aneddoto sulle nostre valigie, ieri abbiamo seriamente rischiato di rimanere senza. Ieri mattina all'albergo dove le avevamo lasciate è passato per qualche motivo il servizio postale ed erroneamente ha prelevato anche le nostre valigie, quando l'omino dell'agenzia trasporto valigie è passato nel pomeriggio a prendere non le ha dunque trovate. Per fortuna la signora dell'albergo è riuscita a ricostruire cos'era successo e chiamare il servizio postale. L'omino dell'agenzia aveva però il suo giro da rispettare e non poteva aspettare che le nostre valigie tornassero indietro. Cosi infine quando le valigie sono ricomparse la signora dell'albergo ha preso la sua macchina e ce le ha portate sino a qui. Tutto bene quel che finisce bene, e tutto senza nemmeno saperlo.
Ma torniamo al mio viaggio verso il recupero dell'auto. La stazione è un po' desolata, erba incolta tra i binari, non molto curata insomma. Non c'è la biglietteria, solo una cassa self. Che però ha la traduzione in italiano. Mi fa scegliere ora e tipologia del biglietto, quello non trasferibile costa meno, preso: 23euro. Stampato, preso, sopra solo scritte in tedesco, nei dettagli non c'è nè la citta di partenza nè quella di arrivo. C'è però una riga bianca, con sotto scritto "nome e cognome". Intuisco che lo devo siglare con il mio nome e cognome, ne sono praticamente certo. Ma non ho una penna. L'ufficio del capostazione è aperto, provo a vedere se qualcuno parla inglese, nessuno. Mi faccio capire come posso, mi fanno vedere un giornale con la scritta Beerof e mi danno una penna. Firmo e ringrazio. Il treno arriva, un paio di minuti di ritardo.
La macchina è li dove l'avevo lasciata, solo forse un po' più sporca. Bene si torna, mi staranno aspettando. In un ora e mezza ci sono. Li trovo tutti in costume, il sole picchiava, ed erano riusciti a fare anche una pucciatina in piscina, non un vero bagno data la temperatura piuttosto fresca dell'acqua.
Il tempo di organizzarci, e questa volta in auto, siamo partiti alla volta del molo di Kelheim dove partono le barche per l'abbazzia di Weltemburg. Luca nel suo carrellino ha fatto tutto il viaggio di andata in barca dormendo. Il tratto di Danubio percorso era molto suggestivo, il fiume si faceva strada tra spettacolari rocce di antiche ere geologiche. Attraccati a Weltemburg ci siamo concessi un po' di spiaggia, ebbene sì, la spiaggetta era molto invitante e molte persone si tuffavano nel Danubio per fare il bagno.
Noi non eravamo attrezzati con costumi, ma Mari e Fra in mutande sono comunque entrate in acqua quanto possibile. Prima di riprendere la barca un giretto nel cortile interno, una visita alla chiesa e alla libreria religiosa dove abbiamo acquistato una scatola di sei bottiglie della famosa birra Kloster, dal colore nero.
Sul viaggio di andata erano rimasti due brezel e li avevamo comprati e mangiati noi, sul viaggio di ritorno appena saliti abbiamo notato che al banco bar erano avanzati solo due brezel: presi subito!
Prima di tornare al nostro carro roulotte avevamo una missione: compriamo qualcosa per la cena, in via eccezzionale cuciniamo! Il menù è stato: pasta al pesto con contorno di patate al forno confezionate (giusto per non illudere troppo il palato con sapori nostrani).
Silvia ha dunque cucinato: la pasta era proprio buona.
Buona notte squadra, domani si torna a casa.
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